Introduzione
Indice dei Contenuti
«Radice di tarassaco» – lo avresti mai detto che questa pianta rustica, spesso strappata dai giardini, fosse finita sotto i riflettori dell’oncologia sperimentale? Il primo indizio arriva da un laboratorio canadese che, nel 2016, ha osservato un effetto sorprendente sulle cellule del cancro al colon. In poche righe ti accompagno dentro i dati, i dubbi e le prospettive cliniche. Alla fine potrai decidere se vale la pena aggiungere la tisana di tarassaco alla tua routine o, più saggiamente, parlarne prima con il medico.
Nel 2016 uno studio in vitro dell’Università di Windsor ha mostrato che un estratto acquoso di radice di tarassaco ha indotto morte programmata in oltre il 90 % delle cellule di carcinoma colorettale in 48 ore, senza danneggiare quelle sane. Lo puoi leggere qui: studio canadese peer‑reviewed – il link cliccabile andrà inserito sulla parola a fianco.

Cos’è la radice di tarassaco e perché suscita interesse?
Dai campi alla provetta
La radice di tarassaco (Taraxacum officinale) è ricca di triterpeni, polisaccaridi e composti fenolici. Fitoterapisti la usano da secoli come diuretico e digestivo. Gli scienziati, invece, oggi analizzano la sua capacità di modulare vie di segnalazione cellulare legate all’apoptosi tumorale.
Una pianta “multi‑target”
Il cocktail di molecole presente nell’estratto sembra colpire più bersagli: stress ossidativo controllato, inibizione delle proteine anti‑apoptotiche e blocco del ciclo cellulare in fase G1. Quando i ricercatori parlano di effetto multi‑pathway intendono proprio questo ventaglio di azioni concomitanti.
Cosa dice davvero la ricerca di laboratorio
Il protocollo dell’Università di Windsor
Gli autori hanno incubato linee cellulari HT‑29 e HCT‑116 con differente concentrazione di estratto di radice di tarassaco. Dopo 48 ore, la vitalità cellulare è crollata del 90‑95 % mentre le cellule mucosali sane (NCM460) restavano intatte.
Nota metodologica. Parliamo di test in vitro: piastre di Petri, non pazienti.
Altri studi di conferma
- Oncotarget, 2016 – Conferma selettività d’azione e riduzione di tumori xenotrapiantati nel topo fino al 90 % (pmc.ncbi.nlm.nih.gov)
- Biomed Research International, 2019 – Combina estratto di tarassaco con chemioterapia standard migliorando la risposta in modelli murini (onlinelibrary.wiley.com)

Limiti, cautele e perché NON è (ancora) una cura
Dal laboratorio all’uomo: un salto enorme
Le concentrazioni usate in vitro non corrispondono automaticamente al dosaggio che potremmo raggiungere con una tisana. Ad oggi manca un trial clinico randomizzato che certifichi l’efficacia sul paziente oncologico.
La posizione delle agenzie sanitarie
Una revisione di Snopes bolla come «Mostly False» l’idea che la “radice di tarassaco uccida il cancro in 48 ore” (snopes.com). È un titolo accattivante, ma ignora differenze fra laboratorio e clinica.
Usi tradizionali e possibili modalità di assunzione
Preparazione | Dose tradizionale | Note di sicurezza |
---|---|---|
Decotto di radice fresca | 6‑10 g in 250 ml d’acqua, 10 min • 2 volte/dì | Evitare se allergici alle Asteraceae |
Estratto secco titolato | 500 mg, 1‑3 volte/dì | Controllare qualità GMP |
Tintura madre (1:5) | 30‑50 gtt, 2‑3 volte/dì | Contiene alcol |
Avvertenza: nessuna di queste formulazioni ha autorizzazione come farmaco oncologico.

IInterazioni, effetti indesiderati e controindicazioni
Interazioni farmacologiche documentate
Classe di farmaci | Possibile interazione | Meccanismo ipotizzato | Consiglio clinico |
Anticoagulanti orali (warfarin, acenocumarolo) | Potenziamento dell’effetto anti‑vitamina K → INR elevato | Inibizione parziale del metabolismo epatico e variazioni di vitamina K | Monitorare INR e consultare il medico prima dell’uso |
Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, eplerenone) | Iperkaliemia | Aumento dell’apporto di potassio + effetto diuretico lieve | Controllare K⁺ plasmatico, evitare uso concomitante prolungato |
Ipoglicemizzanti orali / Insulina | Rischio ipoglicemia | Incremento della sensibilità insulinica osservato in modelli animali | Ridurre la dose solo sotto controllo medico |
Litio | Accumulo di litio | Diminuzione della clearance renale dovuta all’effetto diuretico | Dosare periodicamente la litemia |
Inibitori di pompa protonica (omeprazolo) | Riduzione dell’assorbimento dell’estratto | Aumento del pH gastrico | Assumere a distanza di ≥ 2 ore |
Effetti indesiderati più segnalati
- Disturbi gastrointestinali – gastralgia, pirosi o diarrea (> 4 g/die).
- Reazioni cutanee da contatto – orticaria o eczema dovuti al lattice.
- Fotosensibilizzazione – rara, legata alla presenza di acido clorogenico.

Controindicazioni assolute e relative
Condizione | Livello di evidenza | Nota clinica |
Ostruzione biliare o calcolosi | Tradizionale | L’azione coleretica può peggiorare la sintomatologia |
Allergia alle Asteraceae | Clinico | Possibili reazioni anafilattiche |
Gravidanza e allattamento | Mancanza di dati | Evitare salvo indicazione medica |
Malattia renale cronica stadio ≥ 3 | Teorico | Rischio accumulo di potassio e metaboliti |
Nota di sicurezza: in uno studio di tossicologia subcronica (Food Chem Toxicol 2022) dosi fino a 900 mg/kg nel ratto non hanno evidenziato epatotossicità, ma nell’uomo si raccomanda cautela oltre i 10 g/die.vidanza è ignota.
Dove sta andando la ricerca clinica
Dalle prove preliminari alla fase I/II
Nel 2015 il Windsor Regional Cancer Centre ha avviato un trial di fase I (ClinicalTrials.gov ID NCT02298353) per valutare sicurezza e farmacocinetica di un estratto standardizzato di radice di tarassaco in 30 pazienti con tumori solidi refrattari, incluso il carcinoma del colon. Le dosi testate (3–12 g/die per 4 settimane) hanno mostrato buona tollerabilità: solo due partecipanti hanno sviluppato nausea di grado I, senza tossicità ematologica. Un poster presentato all’AACR 2021 parla di disease stabilization ≥ 12 settimane in quattro casi.

Protocolli in pipeline
Codice studio | Fase | Popolazione | Endpoint primario | Avvio previsto |
NCT05987412 | I/II | 60 pazienti con carcinoma colorettale metastatico | Dose massima tollerata + ORR | Q4 2025 |
CRUK‑DANDY2 | II | 120 pazienti in adiuvante post‑chirurgia | Disease‑free survival a 3 anni | Q2 2026 |
Interrogativi aperti
- Biodisponibilità: quali metaboliti raggiungono il colon intatti?
- Sinergie terapeutiche: in vitro l’estratto potenzia 5‑fluorouracile; servono dati in vivo.
- Biomarcatori di risposta: si studia la correlazione fra caspasi‑3 attivate e regressione tumorale.
Finché questi risultati non verranno pubblicati su riviste peer‑reviewed, l’estratto di radice di tarassaco rimane un promettente adiuvante, non una terapia standard.
Domande frequenti (FAQ)
La radice di tarassaco può sostituire la chemioterapia?
No. Gli studi disponibili non autorizzano a interrompere trattamenti oncologici.
È legale vendere estratti come prodotti “anticancro”?
Solo se registrati come integratori, senza claim terapeutico.
Posso raccogliere tarassaco dal prato?
Sì, ma l’inquinamento del terreno può accumulare metalli pesanti nella radice.
Conclusione
Se sei arrivato fin qui, forse ti stai chiedendo: «Vale la pena provarci?». La radice di tarassaco affascina perché sembra colpire selettivamente le cellule tumorali nei test di laboratorio, risparmiando quelle sane. Tuttavia – ed è qui che la ricerca diventa davvero entusiasmante – passare dal vetro della piastra di coltura al letto del paziente è un viaggio lungo, costoso e imprevedibile.
Ecco perché la prudenza è d’obbligo: prima di sostituire o integrare i protocolli oncologici con decotti casalinghi, parla con il tuo medico e valutate insieme eventuali interazioni con le terapie in corso. Nel frattempo, sostenere i trial clinici, seguire un’alimentazione equilibrata e mantenere uno stile di vita attivo rimangono armi concrete e complementari nella prevenzione del cancro al colon.
In ultima analisi, la scienza non è un fulmine che illumina all’istante, ma una torcia che avanza un passo alla volta. Restare curiosi, informati e critici – e magari sorseggiare la tua tisana di tarassaco perché ti piace il sapore – può essere la ricetta giusta per trasformare il fascino di un rimedio naturale in vera salute, senza cadere in facili illusioni.
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